Shire Brewing Westland Row

Oyster Stout 4,5%

Oyster Stout realizzata con aggiunta di ostriche Huitres Cadoret in bollitura.
Dal corpo esile, color nero impenetrabile, schiuma beige abbastanza persistente.
Dalla beva agile, birra rustica nella quale spiccano note tostate e terrose sostenute da una leggera sensazione minerale e dagli zuccheri residui del malto.

Stile: Oyster Stout
ABV: 4%vol.
Formato: 40cl
Data confezionamento: 2024

Shire Brewing – già dal nome di evidente respiro tolkeniano! – rappresenta un affermato presidio di cultura brassicola di ispirazione anglosassone e celtica nel panorama artigianale italiano: per festeggiare la prima ricorrenza di San Patrizio (17 marzo) dall’inizio ufficiale della loro attività, i giovanissimi ragazzi di Porciano (in provincia di Frosinone) hanno scelto di inserirsi nel solco di un’antica tradizione, per una birra dallo stile più unico che raro!

La Westland Row prende il nome dalla strada del centro di Dublino dove nacque il grande poeta Oscar Wilde, anticonformista per antonomasia: si tratta di una Oyster Stout, nera e impenetrabile nel bicchiere per il classico impiego di malti scuri tostati e orzo torrefatto, ma con una particolarità: l’aggiunta di ostriche nella fase di bollitura – nello specifico, delle pregiate Huitres Cadoret, provenienti dalla Bretagna.

Un tempo, in Irlanda questi molluschi (molto meno cari e più popolari di quanto lo siano oggi!) erano utilizzati nella produzione di birra non solo per apportare un inconfondibile e delicato carattere di sapidità minerale alle Stout – molto apprezzato dai bevitori dell’epoca, che usavano accompagnare le loro pinte pasteggiando con ostriche fresche, in bella simbiosi col finale agrodolce di queste birre – ma anche perché il rilascio di calcio dai gusci migliorava la chiarificazione della bevanda e le condizioni per una corretta fermentazione.

Per immergerti in quelle atmosfere, versa con vigore la tua lattina di Westland Row in una pinta inglese, aspetta che la schiuma risalga fino a formare un ampio e compatto cappello color cappuccino, e avvicina il naso: sentori di caffè, cacao amaro e liquirizia emergeranno da un fresco sottofondo minerale. Prendine allora un sorso copioso: il corpo è pieno, morbido e vellutato, e conferma al palato la direzione indicata dalla componente aromatica, eppure con una svolta inaspettata e originale – una sensazione di salinità latente, delicata ma sensibile, che solleva la bevuta da qualsiasi complessità, conducendo a un finale secco e asciutto.

Accanto a un crudo di mare, la prossima volta al posto di uno Champagne saprai quale birra ordinare!

Le prime tracce di birra prodotta con l’utilizzo di ostriche risalgono al 1929 in Nuova Zelanda. I molluschi utilizzati in bollitura apportavano un carattere “briny” alle stout e nel processo produttivo veniva introdotto anche calcio presente nei gusci, migliorando chiarificazione e fermentazione. In Inghilterra, durante la Victorian Age era consueto accompagnare le Ostriche (molto meno care di oggi) fresche, ricche e sapide, perfettamente in simbiosi con il finale bittersweet delle Stout.

Per festeggiare il Santo Patrono d’ Irlanda, una delle nostre feste preferite, abbiamo brassato la Westland Row (dalla famosa strada di Dublino dove nacque Oscar Wilde) una Irish Stout con l’aggiunta di ostriche Huitres Cadoret in bollitura, provenienti dalla Bretagna.